a “Scaliddra”


marroccu-vito gallo
Ci sono delle storie bellissime, che sanno di mare, di terre lontane, e luoghi magici … occhi grandi e neri, occhi! Per Giada Pezzini, è una fortuna, avere il nonno Vito che racconta, racconti di mare…  Isola d’Elba e Lampedusa! Due isole che si incontrano.  Senza sapere l’una dell’altra. Pierluigi un giorno mi chiama e dice: andiamo a Lampedusa, cosa ne pensi? Una nuotata senza muta a febbraio, per la Pace e la Fratellanza dei popoli. Bene, mi piace l’idea!  Ho pensato anche al titolo dell’evento, tra curve e controcurve e con voce a tratti, ” L’alba dei mari- Unico Universo” Comunicazione interrotta è un classico! Lina, le curve. Porta bene, rispondo ridendo. Viene informato il team, la stampa, prendo i primi contatti con la scuola. Arriva velocemente febbraio. I due nuotatori, ed una parte del team dei messaggeri si trasferisce per quattro giorni a Lampedusa. L’Isola più bella del Mediterraneo! L’isola dei turisti ma anche quella dei migranti! Il giorno in cui i due i messaggeri nuotano a Cala Guitgia, a Berlino un regista afferma: Penso a tutti quelli che hanno attraversato il mare per arrivare a  Lampedusa e a quelli che non ce l’hanno fatta”. Gianfranco Rosi stringe l’Orso d’oro della Berlinale per Fuocoammare e chiama il medico Pietro Bartolo sul palco: “Mi ha insegnato che Lampedusa è un’isola di pescatori, che accettano tutto quel che viene dal mare. Siamo tutti pescatori e dobbiamo accettare tutti quello che viene dal mare “. Si ritorna sulla terraferma, almeno per alcuni di noi. Con un Cuore, una Mente di Emozioni, nella parte più intima, quella nascosta ai tanti. Sguardi abbassati di giovani migranti, salvati dagli “eroi del mare”. Il tempo passa e  cambiano le lune. Una notte, casualmente o meno, sulla  home virtuale di  un social network, ecco cosa leggo: Scendendo al porto vecchio (cosi lo chiamano adesso….per me sutta e saccalleva), mi fermo nei pressi della spiaggetta delle palme (cosi la chiamano adesso): ritorno con il pensiero a molti molti anni addietro, vedo davanti a me i SACCALLEVA, in fila, uno a fianco all altro….. le montagne di alga, che il mare portava sulla spiaggia e il sole asciugava, formando appunto questemontagne soffici. Mi vedo con gli amici volare da una sartia all altra facendo i tarzan e poi stramazzare sul soffice tappeto di alghe. Apro gli occhi e un nodo mi stringe la gola; i saccalleva non ci sono più, tutti spariti nel nulla; i miei amici non ci sono più, quella Lampedusa non esiste più…Vado fino in fondo per leggere chi è colui che ha stampato quell’istante di vita… è il comandante Vito Gallo, l’uomo dal cuor nobile.
E’ un regalo, per il comandante Vito Gallo,sua nipote Giada, ai suoi compagni di scuola,al D.S che ha permesso la manifestazione,alla Prof. Annalisa Dorini docente della scuola di Viareggio, che ha ospitato i Messaggeri del mare, Elena e Stefania,rappresentanti, della  consulta “l’Ambiente nel cuore”
l
ampedusa.todaylampemusa.wordpress.com/vito-gallo
 
lampemusa-di-giacomo-sferlazzo-racconti-e-canzoni-su-lampedusa 
 
Ab imo pectore…

 

Torna in alto